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venerdì 18 febbraio 2011

Remakes: omaggio a vecchi successi o mancanza di idee?

Mai come in questi anni il cinema ha sfornato così tanti remakes; non solo film, ma anche serie televisive come Starky e Hutch, Miami Vice e A-Team, sono state oggetto di nuove trasposizioni. Ma cosa c'è dietro a quella che sembra diventata una moda? La voglia di omaggiare storici successi o la necessità di un'industria cinematografica forte di nuovi effetti speciali, che però soffre la mancanza di idee?

Pochi mesi fa ho visto il thriller Uomini che odiano le donne e poi il sequel La ragazza che giocava con il fuoco, due film svedesi girati nel 2009 parte di una trilogia trasposizione degli ononimi romanzi di Sieg Larsson. Dopo qualche settimana ho saputo che in America stavano lavorando ai remakes e mi sono chiesto: che senso ha rifare dei film appena usciti? Tra l'altro le pellicole svedesi sono belle e sarà diffile fare di meglio. Ma quella degli americani di rifare film  girati in altri paesi sembra una mania, vedi Lasciami Entrare o i vari The Ring e The Grudge. Se un film straniero ha successo lo rifanno, eppure basterebbe doppiarlo.

Ho avuto la stessa perplessità quando ho saputo degli imminenti remakes di Arma letale. Le pellicole saranno un po' datate, il primo film è del 1986 mentre il quarto e ultimo è stato girato nel 1997, ma li ho rivisti di recente e sono ancora godibilissimi, e poi siamo certi che i nuovi attori riuscirano a egualiare il carisma di Mel Gibson  o di Joe Pesci? Non sarebbe meglio investire in una nuova serie? La risposta penso commerciale, Arma Letale è conosciuto e fa vendere molti biglietti.


Altre volte il mio iniziale scetticismo mi ha portato a ricredermi una  visto il film, come nel caso del King Kong di Peter Jakson, che a mio avviso è riuscito a rendere moderna una storia che credevo appartenesse al cinema classico.

Nel caso del genere supereoistico poi, gli odierni effetti speciali rendono possibili scene che qualche anno fa non si sarebbero potute fare.

Ne ho parlato in recenti post, sta per unscire un nuovo film di Conan il barbaro, probabilmete il primo di una serie  e presto cominceranno le riprese di Red Sonja. Entrambi i personaggi di Robert E. Howard erano già stati oggetto di precedenti traposizioni.
Per quanto riguarda Red Sonja, il film, conosciuto in Italia con il titolo Yado, non era molto fedele alla storia originale,  penso che  rifarlo possa rendergli maggiore giustiza.
Su Conan all'inizio ero scettico, difficile immaginarsi l'eroe barbaro con un volto diverso da quello di Schwarzenegger (al lato, in altro il Conan interpretato da Arnold Schearzenegger, sotto quello di Jason Momoa), ma basandosi sui racconti di Howard ci sarebbe stato molto di più da dire di quanto fatto dai precedenti film, e l'unico modo è ricominciare da capo. Quindi non vedo le nuove pellicole come dei rifacimenti delle precedenti, bensì come nuove trasposizioni del Conan letterario, sperando naturalmente in un lavoro ben fatto.

In definitiva penso sia sbagliato generalizzare e parlare di remakes come luogo comune, ma si debbano valutare i singoli casi e cercare di capire cosa viene fatto per passione e dove invece  si tenta di sfruttare una storia che ha avuto successo, per fare quattrini.
Certo sarebbe auspicabile che molte delle risorse di Hollywood ane concentrate sul rifacimento di vecchi successi si spostassero verso opere nuove, tcercando nella selva di autori letterari, dando spazio a nuove idee. Parlando appunto di fantasy, visto che questo è l'argomento principale del blog, penso ci siano molti libri che trasposti potrebbero divenire film di grande successo. Ma ci vuole coraggio.

Naturalmente questa è la mia modesta opinione, potete esrimere la vostra attraverso un commento, sarò felice di aprire un dibattito sull'argomento.

2 commenti:

  1. Interessante la tua riflessione sui ramake. Io penso che gli americani rifanno i film straneri perchè non amano il doppiaggio, infatti li guardano spesso sottotitolati.

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  2. C'è anche da dire che mentre in Italia ad esempio i film vengono girati per lo più in presa diretta, cioè con microfonisti e fonisti che riprendono i dialoghi direttamente sul set con una bravura eccezionale, in America sempre più spesso i film vengono doppiati in studio. Quindi quello che dici è vero fino a un certo punto. Io credo che la principale ragione per cui rifacciano molti film stranieri sia commerciale.

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