Peter Jackson anticipa Cameron e gira Lo Hobbit con 48 fotogrammi al secondo

Tempo fa il regista produttore James Cameron, parlando dei prossimi Avatar 2 e Avatar 3 aveva dichiarato l'intenzione di voler girare con un numero maggiore di fotogrammi rispetto allo standard attuale di 24 al secondo, al fine di rendere i movimenti più fluidi e aggiungere realismo alla terza dimensione.

Dopo essersi fatto pioniere di un ritrovato e rinnovato uso del 3D, Cameron voleva ancora una volta tracciare la rotta verso nuovi orizzonti cineatografici, ma è stato anticipato da Peter Jackson, che sta girando Lo Hobbit a 48 fotogrammi al secondo: il primo lungometraggio con un frame così alto.

Pochi giorni fa, nel corso del CinemaCon, James Cameron aveva mostrato dei test: riprese effettuate su set appositi, un banchetto medievale ed un duello, girati ad alta velocità, cioè a un frame rate di 48 o addirittura 60 fotogrammi al secondo, e aveva proposto di avvalersi in futuro di questa tecnica, ribadendo le intenzioni di volerla impiegare nei prossimi Avatar (attualmente in fase di stesura).

Cameron aveva detto che anche Peter Jackson stava effettuando dei test di riprese ad alta velocità nel corso della pre-produzione de Lo Hobbit, che a causa dell'intervento di ulcera perforata a cui si era dovuto sottoporre non era riuscito a terminare.

Pare invece che il regista neozelandese stia girando proprio con questa tecnica, per l'esattezza con 47,96 fotogrammi al secondo. Ne ha parlato Andrew Lesnie, direttore della fotografia, vincitore del premio Oscar con La Compagnia dell'Anello, al sito if.com.au, spiegando quali tecnologie vengono impiegate per le riprese de Lo Hobbit.

Insomma, i fan di Tolkien oltre del 3D potranno gioire anche di una fluidità maggiore.

Le riprese ad alta velocità potrebbero essere la nuova evoluzione del cinema, è un argomento che merita approfondimento, ne parlerò in post successivi.


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