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domenica 29 giugno 2014

The Congress - La recensione

La realtà è quella che affrontiamo o quella che percepiamo? Se fosse possibile determinare le emozioni e i sensi a secondo dei nostri desideri cosa vorremmo vedere?
Robin Wright, un'attrice dal carattere problematico che interpreta una se stessa alternativa, si trova al tramonto della propria carriera ed il suo manager le propone un'ultimo contratto: la Miramount Studio ha sviluppato una nuova tecnologia digitale per utilizzare avatar degli attori generati al computer e ha bisogno di celebrità di cui servirsi.
Vendere la propria notorietà, la propria icona nel mondo dei media, in cambio della stabilità economica rimane per l'attrice l'ultima scelta per potersi occupare dei due figli di cui uno (Aaron) diventerà sordo a causa di una malattia.

Col passare degli anni la Miramount diventa leader della cinematografia, domina il mercato dei media ed introduce un nuovo tipo di intrattenimento; tramite farmaci che alterano la percezione della realtà diventa possibile controllare il mondo percepito, sentire ed essere ciò che si desidera, impersonare un qualunque avatar.


Robin, ormai invecchiata, viene invitata come testimonial perchè, per uno scherzo crudele del destino, la sua icona digitale ha avuto molto più successo di lei.
Da questo punto in poi il film si trasforma e passa completamente in animazione rendendo così partecipe lo spettatore della totale libertà che la protagonista sperimenta .


The Congress è una risposta anticonvenzionale ad una domanda anticonvenzionale.
Il regista e sceneggiatore Ari Folman, vincitore del Golden Globe con "Valzer con Bashir" del 2009 come migliore film straniero, torna con un lungometraggio ispirato ad un romanzo dello scrittore di fantascienza Stanisław Lem: "Il congresso di futurologia" (pubblicato nel 1971).
La pellicola si regge sull'interpretazione di attori famosi come la protagonista Robin WrightHarvey Keitel, anche se metà si basa sulle innumerevoli trasformazioni che l'animazione rende possibili. In sostanza un bel film destinato a un pubblico che cerca delle buone storie narrate in maniera originale da un Folman ispirato.
A mio giudizio si tratta di un film appagante che ha come pregio una realizzazione tecnica accurata e ragionata e come difetto una storia che richiede allo spettatore di accettare una linea narrativa atipica.
The Congress è distribuito in italia dalla Wider Films.






5 commenti:

  1. Bello, l'ho visto al cinema e mi è piaciuto tanto. Certo è un film da capire.

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  2. Riguardo la firma mi dispiace non aver capito subito si trattava di una citazione di Orobi (manga bellissimo!!!) in ogni caso ...speriamo non dorma, nel frattempo una toccatina scaramantica non guasta :)

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  3. Orobi! Mi avete fatto venire in mente la mia infanzia e i manga della granata. Ve lo ricordate Gray? E Xenon? Cavolo quanti ricordi.

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    1. Scherzi!? Seguivo praticamente tutte le testate della Granata Press. Comunque se parli di Gray, con l'autore del post sfondi una porta aperta!

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    2. Mi ricordo molto bene di Grey, è il mio primo manga :-)

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